Adolescente-Dalla dipendenza verso l’indipendenza

Facciamo alcune riflessioni: il passaggio dalla dipendenza alla indipendenza non è piuttosto il passaggio dalla dipendenza di tipo infantile a nuove forme di dipendenza che sostituiscono i legami precedenti? Ed allora quale è il grado di autonomia realmente conseguibile nell’adolescente rispetto al contesto sociale in cui vive?
Il raggiungimento dell’autonomia vorrebbe significare l’acquisizione della capacità di prendere in modo autonomo decisioni impegnative. Ma questo si verifica sempre? La risposta più reale è che ciò che accade in un numero limitato di soggetti. Ed allora il processo si svolge in maniera che il risultato non è la conquista di una vera autonomia ma l’integrazione in una situazione sociale, culturale   e professionale storicamente determinata.
Se è vero che gli adolescenti di tutte le epoche, di tutte le razze hanno delle problematiche simili, è anche vero che il risultato li vede fra loro molto diversi perché notevolmente differente è il contesto sociale nel quale si integrano. Quindi c’è una grossa perdita delle potenzialità sacrificate alla sopravvivenza nella società; la complessità sociale, che varia nel tempo e nei vari luoghi, regola e limita il processo di autonomia dell’adolescente. La società contemporanea non facilita, ma anzi reprime la spinta all’indipendenza dell’adolescente. L’adolescente si presenta alla società con le sue caratteristiche che la società ambiguamente sfrutta per i propri fini che non corrispondono a quelli voluti dal ragazzo. Innanzitutto l’adolescente è improduttivo: la difficoltà di una collocazione lavorativa propone spesso come alternativa ad un progetto personale la continuazione della scuola come provvisoria sistemazione di assorbimento sociale. L’adolescente si trova in una condizione di ambiguità e di marginalità sociale, ed è completamente dipendente dal punto di vista economico ma l’orientamento consumistico della società lo sfrutta attraverso forti stimoli in quanto consumatore di beni, facendo leva su una caratteristica di questa età che è la tendenza al conformismo. Questi stimoli rivolti ad un consumatore di grandi quantità di beni, che non se li può permettere economicamente, generano grandi motivi di contrasto nell’ambito familiare. Un altro aspetto da considerare è come la società si pone all’adolescente nei confronti delle scelte che via via la società gli sta dando. È una completa assenza di richiesta di corresponsabilità sui piani generali, sull’organizzazione sociale, politica e produttiva; allora l’adolescente si sente escluso ed i suoi obiettivi sono miopi. Non essendo chiamato a progettare il futuro non esiste per lui preoccupazione per il domani del quale non fa le scelte. Ed allora l’adolescente orienta la sua vita principalmente al divertimento.

                                                                                                                                                                      Prof. Giuseppe Talamucci