GUIDO PESCI
Padre fondatore del Reflecting®
Impegnato a individuare, con la ricerca e la sperimentazione, come aiutare la persona a riflettere su di sé, sul proprio essere e sul proprio esistere, utilizzando prevalentemente le proprie risorse personali, Guido Pesci si è battuto per reagire contro i codici predefiniti di chi continua ciecamente a credere di curare senza rendersi conto degli espedienti che utilizza per ridurre la gente ad una forzata e falsa normalità.
Il Reflecting® è una disciplina che poggia su solide fondamenta epistemologiche, su importanti basi filosofiche e su provati risultati operativi, esso rappresenta una modalità di aiuto con sollecitazioni alla riflessione, affinché la persona si possa muovere lungo un percorso che la porta a sviluppare una profonda comprensione di se stessa, una piena coscienza e padronanza di sé.
La riflessione, nel procedere all’analisi dell’intimo santuario dell’anima, aiuta a trovare e utilizzare la chiave del giardino segreto, a raccogliere le idee, meditarle, circondarle di attenzioni, raggiungere una ri-creazione interiore che muova alla riconquista di un terreno prezioso su cui camminare sicuri. Essa aiuta la persona a individuare le cause degli effetti che vede in sé e a misurare le proprie forze in relazione con quelle che si oppongono, a focalizzare l’origine dei propri disagi e trovare i mezzi per porvi rimedio.
Il Reflecting® consente alla persona di riflettere, di scegliere i propri pensieri e farne idee-forza idonee ad accrescere e organizzare con intensità e utilità l’azione del proprio volere, di conquistare da sola il cosciente possesso di sé, per riuscire a tenere in mano il timone e imparare a orientare la barca sul mare mosso della vita tra scogliere palesi o nascoste, tra banchi di sabbia, gorghi traditori e correnti contrarie; una qualità in essere che può progredire grazie alla riflessione su di sé, che agevola nell’attingere alla fonte viva di significati e di risorse che la persona ha in se stessa, destare la sua personalità affinché possa acquisire un adeguato stile relazionale e comunicativo.
La persona deve riuscire a conversare con se stessa, scendendo il più profondamente possibile nell’oscurità per leggere i propri tumulti interiori, distinguerli e identificarli, interrogarsi sulle abitudini, sul modo di investire il proprio tempo e la propria energia, sulla resistenza alle sollecitazioni negative, sulle percezioni di fallimento e di equilibri infranti e sulle perdite di privilegi.
Per rintracciare queste forze psichiche e poterle utilizzare, occorre conoscersi, servirsi dei mezzi che si possiedono per riuscire a difendersi e conquistare il dominio sulle circostanze ambientali e non esserne schiavi o, come spesso accade, vittime.
Questi principi chiedono di uscire dalla trappola dell’incertezza del saper distinguere tra episteme e doxa, tra conoscenza certa e opinione, di allontanarsi dai criteri che si avvalgono di forme strutturate, di progetti, di spartiti, per insegnare a curare la persona, considerati in qualche modo sempre strategici, ma sui quali quest’ultima deve organizzare il proprio schema di vita. Essi sono in opposizione agli apprendimenti guidati, che vedono l’operatore come servus, come colui che si propone al “malato“ e perciò al “paziente”, con un “lasciati servire”, nell’intento di plasmarne la vita, di trovare per esso un orientamento, una direzione; sono solo dei tentativi di riabilitare l’uomo troppo spesso sviliti a mera tecnica d’intervento.
I principi del Reflecting® prendono le distanze dal proliferare di operatori convinti di possedere le risposte per indirizzare in modo adeguato gli altri, interpretare per loro, capire quindi e risolvere i loro i disagi, fino a dichiarare che la propria metodologia è “l’unica vera e idonea risposta da offrire ai pazienti e ai loro appelli talora disperati”.
In troppi credono ancora che per “curare” o “aiutare” si debba condurre l’uomo secondo i principi della consulenza, dell’incoraggiamento e del consiglio, suffragati dalla parola, che in tal modo assume il valore di farmaco. Troppo spesso si ignora ciò che dice la terza legge di Chisholm: “Le proposte sono sempre capite dagli altri in maniera diversa da come le concepisce chi le fa”. Lasciare che l’aiuto abbia come protagonista la parola non può soddisfare il principio della metafora kohutiana del semicerchio dell’aratro di Ulisse che, opponendosi alla visione pessimistica dell’uomo contenuta nella tragedia di Edipo, ci mostra la possibilità che ogni persona ha di salvaguardare la propria integrità psicologica, la gioiosa consapevolezza di sé. La parola-farmaco, gli intenti di condurre, di plasmare e consigliare l’altro, sono componenti strutturali dei vari principi di sovranità terapeutica che sottovalutano perfino ciò che diceva Cleobulo: “Ascoltare è meglio che parlare molto”, nonché il motto: ”Non mi dare consigli. So sbagliare da solo!”.
Il Reflecting® si oppone a quanti intendono che la cura debba consistere nel suggerire al paziente ciò che è scritto su un copione autentico che l’operatore porta con sé, nel disporre di un modello teorico di riferimento così da poterlo trasferire alla persona, nell’interpretare i racconti come fanno il critico letterario e quello d’arte, nello smascherare l’interlocutore con il contrapporre l’oggettiva realtà al reale o nel cercare di socializzare la persona alla visione del mondo dello specialista.
Il Reflecting® sostiene che si può giungere a una comprensione profonda di se stessi per mezzo della riflessione favorita dalla nuova maieutica, un’esperienza pedagogica che è possibile agevolare se riusciamo a promuovere un rapporto interpersonale con il suffragio di una comunicazione che va oltre le elegie della parola per trovare nella semiotica il valore di tutti quei linguaggi che sostanziano il comunicare, l’essere o lo stare in relazione.
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QUOTIDIANI E RIVISTE |
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EMITTENTI TV |
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Intervista della giornalista Monica Peruzzi al Presidente della SIR, dott. Simone Pesci Intervista andata in onda nel circuito Supersix, TVR-Teleitalia, Canale 10 – 7 GOLD TVR Teleitalia – 29/09/2008 – 02/10/2008 – 06/10/2008 – 09/10/2008 – 11/10/2008 |
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INTERVISTE |
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– Servizio andato in onda su emittenti TV, giornalista Isitani Tiziana – Servizio andato in onda su emittenti TV, giornalista Monica Peruzzi – Intervista al prof. Giudo Pesci andato in onda su emittenti TV, giornalista Isitani Tiziana |
Le Opere sulla disciplina del Reflecting:
-Pesci, G. e Viviani, A. (2008). Il facile mestiere di genitore. Edizioni Scientifiche Ma.Gi. Roma.
-Pesci G. (2008). Il tavolo di cristallo. Edizioni Scientifiche Ma.Gi. Roma.
Pesci, G.e Viviani, A. (2005). Polarizzazione, orientamento e connotazioni associativo-simboliche. Edizioni Scientifiche ISFAR. Firenze:
-Pesci S. (2005). Manuale di Reflecting, (a cura di). Edizioni Scientifiche Ma.Gi.
Roma.
-Pesci G., Pesci S., Viviani A. (2003). Reflecting. Un metodo per lo sviluppo del sé. Edizioni Scientifiche Ma.Gi. Roma.