La relazione fra due partner può trovare garanzie nello scambio delle disponibilità, in un costrutto simpatetico che non li espone alla ricerca della felicità vacua – che potrebbero non incontrare mai – ma del piacere di creare opportunità in cui il dare all’altro e il ricevere dall’altro coincidono in un dialogo che trova nell’appagamento dei desideri il culmine dell’intesa. Uno stare assieme per confidare e consolidare progetti, sogni, prendere decisioni importanti, saper gestire i contrasti, accettare di non essere d’accordo, ben predisposti al confronto, all’arricchimento che può derivare da orientamenti diversi di pensiero. Una cellula-coppia abile nel combattere la routine, abile nel cercare e rintracciare nuove idee e inediti interessi, disponibile allo scherzo, ad ogni gioco che possa rendere attivo il patrimonio di una relazione sentimentale appagante. Questo in breve il contenuto dello scrigno che garantisce alla coppia di rimanere unita, capace nel fronteggiare le vicende di vita e i conseguenti cambiamenti in una condizione dinamica che mantiene vivi i sentimenti e le emozioni dell’innamoramento.
Affianco a queste particolarità positive molte altre si affacciano a tradire il rapporto fra i partner che, fragili per la mancanza di un sentimento profondo, si trovano a vivere emozioni sempre più sfumate fino a destabilizzare l’unione, quel coniugio accolto a volte senza una consapevolezza dei sacrifici richiesti a ciascuno per rimanere uniti. In crisi comunicano poco e male, senza efficacia per poter giungere ad una intesa. Rimangono assieme, ma non più uniti nell’entità di coppia, ciascuno pronto a rimproverare l’altro per ciò che dà e non riceve, criteri di misura che così ospitati consolidano le disparità e i disequilibri. In mancanza di risposte utili tra le due componenti è frequente che almeno uno dei partner chieda ad altri orientamenti per il cambiamento, scrive ai giornali, alle riviste, accoglie le risposte di quei maghi del “sapere senza conoscere” e lascia che lo guidino; si innescano così profondi vissuti di delusione e disillusione per ciò che non cambia, determinando, con il tempo che passa, problemi alla relazione sempre più ispessiti. È questo il momento in cui i due partner, emotivamente troppo coinvolti per analizzare convenientemente la loro situazione, sull’orlo di una separazione e prima di dare conferma all’assoluto fallimento del loro matrimonio, con una decisione non sempre condivisa, si rivolgono al Pedagogista Clinico®.
La coppia alla ricerca di una via di uscita per liberarsi dalle tensioni e dal malcontento, per riconquistare la disponibilità al dialogo, fare una diversa lettura del passato e rendersi disponibili a considerare con maggiore obiettività le rispettive necessità, ristabilire delle nuove regole condivise e ritrovare la serenità coniugale, può rivolgersi al Pedagogista Clinico® il quale, con il metodo Reflecting® potrà sviluppare importanti cambiamenti. È una pratica innovativa sperimentata in Italia, che promuove un rapporto interpersonale sostenuto da progetti di riforma affini ai diritti legittimi di ogni persona, una intercomunicazione valorizzata da simpatia, solidarietà e cooperazione, nell’ambito della quale il Pedagogista Clinico® aiuta le componenti della coppia, con adeguati stimoli, a riflettere per comprendere e risolvere i propri disagi, le proprie perplessità e i propri indugi, fino ad influire in termini di soddisfazione e di prestazione e far trovare a ciascuno spazi e disponibilità abili nel vincere gli indugi per tornare a comunicare. Le forze sinergiche alleate con l’arte della Nuova Maieutica propria del metodo Reflecting®, facilitano in ciascuno il reperimento di enormi ricchezze ed energie interiori, fino a trovare le chiavi idonee ad aprire quelle porte che permettono di scoprire e conoscere una diversa dimensione relazionale.
Il professionista, facendo ricorso al metodo Reflecting® può dare inizio per entrambi le componenti la coppia ad un percorso esplorativo, una cellula-coppia che progressivamente può scoprire e confrontarsi con i propri conflitti, impulsi, difese e motivazioni, conquistare una personale maturazione e un conseguente equilibrio, per poi esprimerlo in ogni occasione nella relazione e nei rapporti interpersonali e sociali.
Un aiuto alla coppia per un aumento in ciascuno dei componenti della consapevolezza dei propri limiti, della tolleranza alle tensioni, della contezza di come affrontare discrepanze e problemi con maggiore efficacia, talentuosi nel raggiungere la capacità a sopportare le frustrazioni e migliorare i rapporti fra di loro. La coppia in questo processo di aiuto può guadagnare l’espansione della riflessione sulle false o deviate prospettive, fino a realizzare una riduzione delle ansie e delle sofferenze, una maggiore fiducia reciproca, una spinta all’azione per un cambiamento e un miglioramento delle capacità critiche.
Per ottenere questi successi il Pedagogista Clinico®, sostenuto dalla disciplina del Reflecting®, si avvale di ogni segnale comunicazionale, di codici semiologici che si basano sui principi di una idonea tonematica dialogica, una ricca linguistica funzionale, una conveniente scenografia espressiva e di lemmi con connotazioni associativo-simboliche, cui si aggiungono gli ausili delle polarizzazioni nello spazio, nel dinamismo e orientamento del gesto. Egli, sapendo distinguere le varie funzioni delle singole parole, degli effetti timbrici e ritmici, l’uso consapevole dei verbi, l’impiego e gli effetti delle interiezioni e delle locuzioni, utilizza questi stimoli con sensibilità, così come si serve della lingua dello sguardo, del corredo dei segnali facciali, di tutti i medium parlanti, compresi i silenzi e ogni gesto illustratore. Dinamismi sollecitatori che consentono lo svolgersi dell’incontro valorizzato da simpatia, solidarietà e cooperazione.
È in questo setting che trova conforto la disciplina del Reflecting® e viene offerta al professionista la possibilità di stimolare con sistemi strategici, l’utilizzo di un lessico dalle espressioni poliritimiche e polidinamiche, propagare e far rifluire gli effetti-segnale per vincere ogni pigrizia elaborativa, agevolare in ciascuno dei partner la competenza riflessiva e il bisogno di trovare risposte utili.