In molti vivono il desiderio e perfino una grande passione per la danza e questo ha sollecitato l’interesse di numerosi registi che hanno puntato sui nomi di Johnny e King, Megan e Thomas, Lauryn, Félicie, Casey, Selma, Yolanda… personaggi con il sogno di diventare bravi e perfino ballerini di successo, desiderosi di esibirsi, di scoprire nuove forme di ballo, creare coreografie, dedicarsi alla danza breaker, all’hiphop, o più semplicemente di ballare in una balera con gente comune e balli diversi.
La danza, educazione del corpo e dell’anima, dirà Jean Le Boulch, è la ricerca dell’armonia del movimento e della percezione temporale.
Esprimersi attraverso il movimento, appagare il piacere dell’espressione della sua motricità naturale e globale di cui la caratteristica essenziale è la ritmicità, è il principio fondante della Psicomotricità Funzionale che offre a queste esigenze l’occasione per sviluppare sensibilità e creatività.
La persona ha bisogno di esprimersi e di essere ascoltata e la danza è l’unica attività corporea in grado di offrire quest’opportunità. Essa si trova proprio all’incrocio tra espressività e operatività, in quanto il supporto musicale richiede l’accordo temporale del corpo e del suono in una comune armonia. La danza permette di entrare nel sistema energetico per due vie d’accesso: la via mentale dell’affettività e della sensibilità e la via sensoriale dei suoni ritmici che hanno un’azione diretta sulla modulazione tonica. Per questo la danza è il cuore dell’azione psicomotoria perchè sta nell’intersezione dell’operativo e dell’affettivo, del corporeo e del mentale, ed è la ragione per la quale le concediamo un posto privilegiato in Psicomotricità Funzionale. Il nostro approccio al lavoro sul corpo è fondato sulla spontaneità e sull’espressività del movimento fino a raggiungere valenze comunicazionali; essa è un mezzo concreto di intrattenimento o di riassetto dell’equilibrio energetico necessario all’attività quotidiana.
L’apporto della danza sta nella soddisfazione dell’esigenza di stabilire i rapporti con gli altri, di avere scambi con altre persone, di offrire a ciascuno la possibilità di fare un’esperienza valorizzante del corpo con soddisfazione necessaria al proprio equilibrio emotivo. L’espressione del corpo attraverso i comportamenti, la mimica, i gesti della danza rivelano della persona più di quanto non possa fare il linguaggio, un’espressione del corpo autentica che nasce da un’educazione della propria immagine del corpo globale immaginario, legata al vissuto affettivo.
Dunque la danza permette di affrontare l’essere globale affettivo e cognitivo, appoggiandosi al tempo stesso sull’immagine del corpo immaginario e su quella del corpo operativo. Essa consolida l’equilibrio energetico attraverso il controllo degli atteggiamenti del corpo, assicurato dalla funzione d’interiorizzazione che regola il “controllo muscolare”, stabilizzatore del tono di base, e libera la componente ritmica dei movimenti, condizione della loro naturalezza e armonia: la danza diviene così l’incontro di un essere con se stesso e con gli altri.