Cinematica e geometria

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Nell’ordinario spazio fisico tridimensionale, spazio ambiente della geometria e dell’esperienza, si assiste a fenomeni in cui l’organismo umano può illustrare l’architettura e la struttura delle parti anatomiche costitutive la propria formazione mobile che ne indica le posizioni, gli spostamenti, le direzioni, gli orientamenti.

L’architettura e la struttura dell’organismo umano sono una organizzazione con parti costitutive capaci di descrivere con il movimento forme geometriche sostenute da sinergie (dal greco συνεργός, che significa “lavorare insieme”) con significative capacità di successo. Elementi diversi lavorano insieme per produrre risultati le cui implicazioni, influenzate da intese collaborative, destinano cinestesie alla ricerca della realtà e della sua riproduzione geometrica. Si tratta di sinergie multi articolari e muscolari coordinate che, sostenute dal visibile e riproducibile derivato dall’esperienza, concorrono a rintracciare una galleria di immagini geometriche che aiutano a svelare i meccanismi più profondi e nascosti della natura costituendo un puro fenomeno. Sono azioni dinamiche prodotte attraverso il movimento con effetti espressivi del corpo sempre più affinati seguiti da espressioni traccianti mutati in segni figurativi, di cui la varietà del repertorio motorio rende multiformi le modulazioni che portano la persona a sentire, godere, partecipare il vocabolario di gesti spontanei con cui essa si esprime, per poi divenire linguaggio segnico con significato iconico o simbolico; il senso della geometria nel dare questo valore al corpo si appella ad ogni rappresentazione realizzata con movimenti organizzati nello spazio.

Due sono i metodi scientifici che si appellano all’Uomo Geometrico e che hanno richiesto un impegno di anni di ricerca prima di raggiungere una conoscenza oggettiva, verificabile e condivisibile. Per ambedue i metodi si è trattato di una formulazione di ipotesi e teorie più generali fino ad evidenziarne l’efficacia attraverso la sperimentazione. Per i due metodi che hanno preso il nome di Bon Geste® e di Prismograph®, si è giunti ad un risultato teorico e operativo che ha soddisfatto la ricerca e la verifica. In ambedue i metodi le esperienze si originano su di una plasticità corporea traduttrice di linee multiple, verticali e orizzontali, curve… che offrono l’opportunità di generare forme geometriche proprie di un Uomo Geometrico in Movimento. È al corpo umano la cui rappresentazione delle proporzioni diviene garanzia di figure perfette tra cui il cerchio, il quadrato e il triangolo e quindi forme geometriche e misure, che il metodo Prismograph si affida, promuovendo ogni gestualità a partire dal Punto Egoico con accesso organizzativo nello spazio euclideo.

Cinematica e geometria quindi principi educativi che fanno parte di un laboratorio plastico che implica una totale metamorfosi anche del concetto tradizionale dei programmi scolastici che si limitano invece ad esercizi organizzati e definiti da meccanismi aridi e di assoggettamento alla tradizione, forse dimentichi che il programma è nella vita dell’uomo, nell’apprendere da se stesso ogni conoscenza delle composizioni organizzative sue proprie, conformi alle leggi dell’organismo e del movimento dei suoi segmenti, ordine ed energia rappresentativa all’esecuzione di ogni suo gesto.