Clinical Pedagogy in aiuto ai popoli del Mediterraneo

fotoCongressiTunisi

La Pedagogia Clinica o Clinical Pedagogy, scienza autonoma che trova nelle tecniche, metodologie e strumentari propri la specificità della professione di Pedagogista Clinico®, mantiene un filo conduttore e occupa uno spazio significativo e un consolidato confronto scientifico nei congressi internazionali tenuti dall’Associazione  Mediterraneo senza Handicap.

Il primo Congresso, dal titolo Mediterraneo senza handicap, è stato tenuto nel 2001 ad Hammamet (Tunisia), sono seguiti nel 2003 a Lisbona (Portogallo) sul tema  Una nuova cultura della disabilità, nel 2007 a La Valletta (Malta) su Verso un nuovo umanesimo: etica e disabilità, nel 2009 a Marsiglia (Francia): Dignità e cittadinanza reale della persona con disabilità, nel 2012 a Madrid (Spagna): I paradossi della disabilità, nell’ottobre 2015 a Milano: Uguaglianze difficili e mondi della disabilità, nel 2018 a Capodistria (Slovenia) il VII congresso su Disabilità Relazione e Riconoscimento sociale nell’epoca della tecnologia a cui seguirà l’VIII congresso internazionale nel 2020 in Terra Santa.

In questi Congressi internazionali in cui vengono affrontati i temi della disabilità e del dialogo interculturale, la Pedagogia Clinica si propone come asse portante nell’orientare sull’accoglienza della diversità e sul riconoscimento di quest’ultima come una ricchezza da valorizzare, convinti che lavorare insieme, facendo convergere le diverse conoscenze, esperienze e competenze, rende  più qualificato l’aiuto.

Il principio che inseguiamo è l’uguaglianza e l’inclusione, il confronto, lo  scambio dei risultati derivati dalle ricerche scientifiche su come sviluppare nella persona la capacità di portare a termine compiti e risolvere problemi, chiarire i processi interagenti tra attitudine e apprendimento, e come garantire una condizione dinamica e progressiva che determina nell’individuo funzioni e ruoli, originando il senso di autostima, di prestigio e riconoscimento. Questi orientamenti professionali sono già propri dei pedagogisti clinici, rivolti in particolare alla comprensione dei processi individuali, allo sviluppo e al progresso, sostanziati di compiti concreti, tesi ad agevolare recuperi di energia e capacità vitali.

Il confronto e il dibattito  servono a creare e a sviluppare reti di relazioni internazionale tra professionisti operanti nei diversi settori e contesti culturali ed ha come risultato una coralità di approvazione per la sua importanza e gli effetti che genera.

I pedagogisti clinici in tali contesti hanno il privilegio della loro Delegata internazionale per l’ANPEC Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici e per l’ISFAR Formazione Post-Universitaria delle Professioni, Suor Michela Carrozzino Presidente dell’Associazione Mediterraneo senza Handicap. Ciò ha permesso di edificare ponti professionali e negoziare impegni nel mantenere vivo lo sguardo educativo sulla disabilità, ovvero quella visione prospettica ed evolutiva che individua i potenziali di sviluppo umano nell’ottica educativa ed educante e che costruisce le condizioni e le relazioni necessarie per le condizioni di emancipazione e di libertà.

Il Mediterraneo «mille cose insieme», rappresenta simbolicamente il concetto di educare compiuto su un crocevia di religioni, di popolazioni e culture differenti che hanno la necessità di approfondire e sviluppare i problemi educativi delle persone disabili e garantire loro dei professionisti con una formazione adatta a concretizzare e rispondere al vasto panorama dei bisogni educativi dell’individuo, nei diversi contesti ambientali e che punta perciò sulla crescita delle competenze e la qualificazione professionale connesse a una capacità di stabilire relazioni attive ed efficaci.