I compiti evolutivi dell’adolescente designano le aspettative interne ed esterne su cui si ancora il passaggio dalla dipendenza all’autonomia e gli aspetti caratterizzanti le qualità e le modalità che la società si pone di fronte a questo processo. Tra i compiti evolutivi i più significativi sono il conseguimento dell’indipendenza, l’adattamento sessuale, la relazione con i coetanei e la preparazione all’attività lavorativa. È noto che il processo per il conseguimento dell’indipendenza è molto lungo; il bambino appena nato è completamente dipendente sia dal punto di vista fisico che affettivo e la sua crescita è vincolata dalle istanze maturative neurologiche, affettive e sociali, caratterizzate da forti bisogni che lo mantengono dipendente, tra cui l’egocentrismo e l’eteronomia, aspetti questi, che fino all’adolescenza compaiono con alternanza e si avvicendano. L’egocentrismo, manifestazione di chi considera sé stesso il centro del mondo riferendo e attribuendo tutto a sé, è tipico nel bambino dai 3 ai 6 anni e ricompare poi nell’adolescenza. L’eteronomia si caratterizza nel periodo di latenza, quando cioè il bambino accetta la regola dall’esterno ed è facilmente educabile; è un periodo più congruente a cui genitori e insegnanti si adattano, ma per lui è una dipendenza che si prolunga fino a esprimersi in una piena crisi nell’età adolescenziale. A ciò si aggiunge il disorientamento di quanti si relazionano con il ragazzo e devono fare un certo sforzo per comprendere le nuove modalità messe in atto, con comportamenti e atteggiamenti non sperimentati precedentemente. Chi vive con l’adolescente deve crescere con lui e modificare alcune cose di sé stesso. Il compito più arduo è dei genitori, che devono rivedere e modificare le abitudini acquisite negli anni precedenti che hanno caratterizzato il loro rapporto con il figlio. Ciò porta a considerare il divario che si crea, a volte assumendo perfino l’espressione di frattura: da una parte, l’istanza del figlio, una varietà dinamica in evoluzione e rinnovatrice; dall’altra quella del genitore, statica, strutturata e conservatrice. L’altro compito evolutivo dell’adolescente è l’adattamento sessuale dovuto alle reciproche influenze e alla costante interdipendenza delle funzioni strettamente correlate al cambiamento dal sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario (PNEI). I vari ormoni che iniziano a funzionare nell’età puberale non solo provocano delle modifiche fisiche sul soma ma, attraverso la mediazione chimica modificano la psiche, il sistema immunitario e in maniera globale tutta la personalità. L’attenzione è di nuovo rivolta a una centralità, sia fisica che psichica. L’adattamento sessuale nel periodo adolescenziale si propone con comportamenti che rientrano nella fisiologia, l’omosessualità latente e la masturbazione. Il terzo compito evolutivo è la relazione con i coetanei. Per l’adolescente il gruppo riveste una grande e duplice funzione di riequilibrio che offre la possibilità di rispecchiare le proprie problematiche e quindi di oggettivarle. Una sua possibile deviazione è la formazione del gruppo inteso come “banda” attraverso la quale vengono scaricate l’opposizione e l’aggressività. Altro compito evolutivo, non meno importante degli altri, è la preparazione all’attività lavorativa; il contatto, in precedenza ristretto all’ambito familiare, ora si allarga alla società con impegni collaborativi e di integrazione sociale.