Il pedagogista nel ruolo di insegnante

socrate p.Come si legge sul dizionario d’Antoine Furetière pubblicato già nel 1690, Pedagogo è il «Maestro cui si conferisce il compito di istruire e di governare uno scolaro, insegnargli la grammatica e fare attenzione alle sue azioni». La storia della pedagogia intesa come “guida” e “accompagnamento” parte dalla scuola, dai diritti dell’allievo, dal sostegno e dall’aiuto che egli ha sempre potuto ricevere per mezzo di attenzioni educative.

Il pedagogista nel ruolo di insegnante, promotore artefice di scienza e di esperienza tradotte nell’azione educativa, ha in sé connaturate la sintesi della teoria e della pratica educativa ed è artefice di quella educazione che consiste nel favorire lo sviluppo più completo possibile delle attitudini dell’allievo, sia come individuo che come membro di una società retta dall’evoluzione sociale e dalla solidarietà; un ruolo in cui diviene promotore artefice di scienza e di esperienza tradotte dall’azione educativa che ha lo scopo dell’educazione e dell’apprendimento.

Nell’azione individuale condivisa con i colleghi, il pedagogista nel suo ruolo di insegnante svolge un’attività umana e sociale che trova, negli ausili didattici e metodologici delle nuove e avvalorate scienze pedagogiche, stimoli multipli da offrire, al singolo e al gruppo, con effetti suggestopedici vissuti in un’atmosfera che consente a ciascuno maggior successo.

 Una professione specializzata quindi, che grazie ad una formazione già ricevuta in precedenza, rende un professionista più competente, abile e arricchito dall’esperienza, dalla sperimentazione e dalla riflessione pedagogica, di cui ne ha seguito le nuove idee, le nuove metodologie e le nuove tecniche, sostanziato da dinamiche collaboratrici e rassicuranti idonee a suscitare interessi e piaceri, affinare e potenziare tutte le abilità di quell’allievo che viene riconosciuto come persona nella sua globalità.

Questo è il senso della professione di pedagogista nel ruolo di insegnante che intende superare il mero criterio esclusivo dell’istruzione per rivolgersi invece ad un’educazione artefice dell’apprendere con profitto in un clima adatto ad evitare inconvenienti di conflittualità sociale.

In siffatta conversione, il pedagogista che svolge il ruolo di insegnante, ha affidato la responsabilità a un cambiamento comportamentale, ha acquisito una padronanza e un equilibrio per generare diverse disponibilità alle intese e agli scambi in cui il dare diviene l’originale integratore. Si tratta di sviluppare i significati soggettivi in significati condivisi, di organizzare con accessi polieducativi sequenze di azioni adatte agli individuali bisogni e ai personali ritmi di apprendimento e proporre azioni educative rivolte all’evoluzione e al cambiamento.

Se la scuola tornasse a sostanziarsi di professionisti che nel loro ruolo di insegnanti divengono promotori di sollecitazioni per sviluppare, migliorare e dare significato alle mille risorse e alle reali potenzialità dell’allievo e soddisfare le esigenze genitoriali, si assisterebbe ad un processo dinamico interattivo adatto a rendere tutti gli attori del fatto educativo dei veri protagonisti, riconoscendo all’allievo l’essere capace di aprire un ponte tra sé e l’altro e superare ogni processo cristallizzato nell’anomia e nella disuguaglianza; essenze queste per un profondo autentico cambiamento della società.

Guido Pesci