In ricordo di una mia esperienza formativa

 

bruxelles 4piccola okL’esperienza formativa a cui faccio riferimento è quella svolta al Centro Pedagogico CBPM-Centre Belge de Pédagogie de la Mathématique condotto da Georges e Frédérique Papy. La mia formazione sul Metodo Papy ha inizio nel 1972, anno in cui la Casa Editrice SEI-So­cietà Editrice Internazionale seleziona degli esperti italiani per andare ad apprendere il Metodo a Bruxelles e divulgarlo poi nelle scuole italiane.

Fau­tori della matematica moder­na i coniugi Papy con le loro idee innovative nell’insegnamento della matematica, ci hanno offerto una grande oppor­tunità, una specializzazione metodologica ricca di supporti pratici e operativi basati sulle tre lingue non verbali previste dal metodo: la lingua delle frecce, degli archi e del Minicomputer, tutte con verificati effetti validi sugli ap­prendimenti.

L’esperienza al Centro di Bruxelles è stata entusiasmante, oltre a permettermi di stare assieme ai coniugi Papy, ho avuto modo di vivere una organizzazione eccellente condotta con un modello severo e ordinato di insegnamento, e in questo clima acquisire la loro metodologia innovativa per l’apprendimento della matematica che si stava diffondendo in tutto il mondo.

Le lezioni in aula condotte da George e dalla moglie Frédérique hanno avuto inizio senza un anticipato background forse perché si affidavano alla nostra esperienza, forse per aiutarci a fare una più autentica valutazione o forse perché Georges, per la sua generosità, dava per certo che tutti avessimo le sue stesse capacità.

L’esperienza è stata tenuta in un gruppo non giudicante, liberi nell’impiego dei tempi di esplorazione e di elaborazione, ognuno impegnato a conseguire il proprio obiettivo che era quello di apprendere il metodo, penetrarlo in ogni particolare al fine di attribuire il giusto valore e pronunciarsi sull’op­portunità di utilizzarlo nella scuole italiane. L’accanimento per farlo proprio era notevole tanto che tutti si attivarono in una dinamica costruttiva tra pari, muovendosi nello spazio lungo la parete su cui dovevamo lasciare tracce cromatiche o seguire le piastre magnetiche quadrate del Minicomputer.  L’esperienza mi creò tanto entusiasmo e turbinio di idee che, in un momento di pausa, passai a Georges le mie ponderate elaborazioni; gli parlai dell’interesse che mi aveva suscitato il calcolo con il Minicomputer, ma che consideravo quegli esercizi solo un prélude aux mathématiques.

Sostenni, pur con qualche disagio per il rispetto del grande scienziato e la sua generosità, che  sarebbe stato opportuno non limitare il Minicomputer al calcolo e perciò la necessità di arricchirlo di esperienze topologiche, topografico spaziali, euclidee… per renderlo idoneo all’apprendimento matematico. Sostenni quindi la necessità di recuperare l’intera disciplina matematica e non limitata solo all’aritmetica. Durante l’incontro George era attento e riflessivo su quanto gli accennavo, e si congedò dicendo: interessante.

Il Metodo Papy Avanzato è il risultato di lunghe ricerche condotte in questi anni sostenuto proprio da quei principi non più limitati a dare risposte ad una dimensione aritmetica o numerica, ma a facilitare il processo di apprendimento matematico senza limitazioni o restrizioni.