La passeggiata Clair de Lune di Dinard in Bretagna si estende dalla spiaggia del Prieuré fino alla baia di Bec-de-la-Vallée. È questa la splendida passeggiata mattutina di Jean Le Boulch quando tornava nella sua terra e di cui ne esaltava la bellezza, il fascino, annotando ogni particolare con entusiasmo. Un percorso di tre ore, protetto dai venti dell’est, circondati da un paesaggio rilassante e bello sia alla luce della luna che del mattino.
L’originalità della promenade Clair de Lune è nella sua vegetazione con alberi secolari, palme, cedri dell’Atlante, Eucalipto e pini himalayani… una passeggiata piena di aiuole dai bellissimi letti di fiori, alberi e arbusti.
Lungo le scogliere si possono vedere dal basso le pile di ville, i “castelli di mare”, del quartiere di Bric-a-Brac, con volte e fondamenta medievali. Il paesaggio è spettacolare e insolito, questa passerella pedonale offre una splendida vista su St-Malo, St-Servan e l’estuario Rance.
La passeggiata di tre ore ogni mattina per Jean Le Boulch non era per visitare da lontano la rive gauche de La Rance davanti à Saint-Malo, o perché attratto dall’affascinante e dinamica bellezza dei paesaggi marini che cambiano con le maree e il colore del cielo, anche questi stimoli giungevano a lui, ma per le sensazioni che gli offrivano quei posti e che lo portavano a dichiarare di sentirsi vivo e libero quando vagabondava a piedi, in solitudine, e nel guardarli: è un legame antico quello che unisce i piedi alle attività della mente. E quando ci si affacciava a questi temi non poteva fare a meno di confermare il bisogno di movimento dell’essere umano, sfociato nell’elaborazione e attuazione di innumerevoli teorie e metodi.
La promenade Clair de Lune gli permetteva di elaborare ogni dato della sua ricerca e della sua sperimentazione che poi trovavano spazio nelle sue opere, scritte sempre a seguito della passeggiata in uno dei suoi tre studi presenti nella propria abitazione. Ricerche e sperimentazioni che modificavano le condotte della sua pratica e l’orientamento della sua scienza che man mano la voleva sempre più utile per una formazione di professionisti capaci di risposte operative adatte per esercitare un’attività finalizzata a mobilizzare ogni possibile risorsa in aiuto allo sviluppo della persona utilizzando gli orientamenti della propria disciplina e ogni metodo ausiliario, senza mai tralasciare l’aspetto relazionale e psico-affettivo. Assunti fondanti una professionalità, quella dello Psicomotricista Funzionale, professionalità che permette di attualizzare il sapere e il saper fare acquisito con soggetti differenti e in diversi ambiti in cui si trova ragione di favorire nella persona un armonico sviluppo e prevenire difficoltà relazionali. Jean Le Boulch direttore della Scuola per Psicomotricisti Funzionali condotta dall’ISFAR trova in essa l’occasione di vedere finalmente definita la formazione da lui desiderata sostanziata anche delle elaborazioni durante la promenade Clair de Lune.