In una conferenza da me tenuta sulla Professione Psicologo non ho potuto fare a meno di ricordare i tempi in cui ci siamo battuti per giungere alla Legge 18 febbraio 1989, n 56 e stigmatizzare quel momento in cui si poteva iniziare a palare di Professione di Psicologo, una professione definita per legge e che comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento. Da allora l’impegno è stato quello di offrire ai giovani psicologi il possesso di strumenti e modalità idonee a svolgere il “mestiere”. E, data la mia lunga esperienza nella ricerca di metodi terapeutici, ho sostato, con l’entusiasmo dei presenti alla conferenza, sulle Caleideoscopie, uno dei tre metodi terapeutici che, assieme al metodo Fantasmagorie® e ImagEvolution, completano la Terapia Immaginativo Fantasmatica (TIF). Le CaleIdeoscopie che ho proposto ai presenti, da alcuni di loro erano conosciute e durante l’esposizione ben hanno fatto una esaltata eco. Le CaleIdeoscopie muovono da una cromatoscopia originata da forme, luci e colori che s’intrecciano, presentando inizialmente una confusione e frantumazione dell’immagine per poi, con gradualità, procedere ad una ricostruzione che, con intensità attrattiva, integra e rigenera immagini simboliche positive definite. Un’esperienza sensibile, fenomenica che ha l’esigenza di svelare l’originaria verità, sottrarre al nascondimento, strappare alla velatezza, fino a tradurre correttamente ciò che appare. Non la semplice presenza dell’oggetto come essenza, ma come esistenza effettiva offerta dall’occasione di saper leggere, dis-velare, decifrare il lethe, l’oblio; offrire l’occasione alla persona di svelarsi e scoprire relazionandosi, ogni aspetto di sé. Innovativi metodi con cui lo psicologo può innalzare le competenze e dare ulteriore stima alla sua Professione.
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