DIScalculia o Dismàthema?

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La dimensione aritmetica o numerica in cui è stata circoscritta la discalculia ha sollecitato l’esigenza di limitazioni o restrizioni dimentichi che la scienza matematica (màtema) è una, e che l’apprendimento si deve rivolgere al rispetto di una globalità di esperienze tutte strettamente connesse e responsabili del successo o dell’insuccesso, poiché le esperienze topologiche, la geometria, i problemi di logica vi giocano tanto quanto i nume­ri. In didattica, se vogliamo evitare di esporre l’allievo al pericolo di vivere l’aritmetica come un modulo solo e soltanto numerico e meccanico, dobbiamo tener presenti tutti gli aspetti che si ascrivono alle esperienze produttive della disciplina matematica. Essa desta multipli interessi, dalla consapevolezza di un elemento e le sue particolari proprietà, a quella più generale delle classi che questi elementi raggruppati possono formare e alle relazioni che le componenti degli insiemi possono stabilire tra loro, un percorso che va dagli oggetti (elementi e insiemi) alle loro relazioni, dai rapporti topolo­gici, geometrici e logici, quindi ai numeri.

La visione unitaria della scienza matematica tenuta presente dal Metodo Papy Avanzato vuole che le esperienze per lo sviluppo delle abilità nel calcolo comprendano tutto questo e non quindi esercizi settoriali indirizzati a sviluppare esclusive abilità connesse con i numeri e le capacità  operazionali.

È d’obbligo l’importanza di ciò che si sviluppa nello spazio e nel tempo, spazio vissuto e pratico che, oltre a quello topologico, vede aggiunta la geometria, lo spazio euclideo, lo spazio delle distanze e delle misure, di cui ne è stretta confluenza unitaria la correlazione matematica con il tempo e il ritmo, ogni azione del misurare con correttezza, ogni ripetizione esatta e perio­dica che dà ordine e armonia.

L’apprendimento matematico è sostenuto da ampi interessi sul ritmo, esso è base per orientare le misure in concetto numerico sulla dimensione ritmica che serve a conferire una propria organizzazione strutturale, ordinata, organizzata con periodicità e durata. Nel metodo si sostiene che la scienza matematica è strettamente collegata al movimento e più specificamente alla elaborazione dello schema corporeo, al corpo che è topologia, logica, spazio e tempo, quel “corpo matematico” capace di associare l’azione alla rappresentazione, di formulare, di confrontare, d’interpretare, d’immaginare.

L’ordine e la struttura sono conse­guenza del gesto e dell’azione; un gesto che raduna, che separa, che allinea, che sceglie, che classifica e organizza in rapporto a oggetti mobili o immobili in una dialettica costante, tra la creazione di strutture a partire dal corpo e l’integrazione del corpo, create e sostenute dal dominio della propria topologia animata da una consapevolezza, da una definita postura, da un asse corporeo e da una strutturazione percettivo corporea suffragata dal piacere del movimento in definizione delle relazioni delle parti del corpo confluite e formalizzate nell’unità matematica. Questi i principi del Metodo Papy Avanzato.